|   Foglie di Guado  
Isatis tinctoria  I.

La Pianta

Pianta delle Crocifere, erbacea, perenne, comune in Europe.
Ha le foglie glauche, lanceolate, fiorisce da maggio a giugno con fiori a grappolo gialli screziati di violetto e di bruno.
La pianta raggiunge l’altezza di un metro.
Reperti di tessuti di lino e canapa colorati di blu e risalenti al Neolitico documentano l’antico uso del guado dal Mar Nero all’Europa, all’India, all’Africa del Nord.
Plinio riporta che gli antichi Britanni, con l’intenzione di incutere terrore ai nemici, usavano questa pianta per dipingere i loro corpi.
Conosciuta ed apprezzata anche come pianta medicinale (astringente)   già nell’antica Roma. I’ Isatis tinctoria  ebbe la sua massima diffusione nel Medio Evo. Fu coltivata nel tempo in molte regioni italiane, specialmente presso Nocera nella zona intorno a Gualdo, che appunto dal quado ha preso il nome.
Il guado cominciò a perdere importanza dopo che si importò in europa forte quantità di indaco dalle Indie e dall’America.

Uso
Il colore si ricava dalle foglie fresche o secche dell’Isatis.
Attraverso processi di macerazione e fermentazione in acqua, si ottiene una colorazione gialla verdastra; la soluzione, agitata ed ossidata, fa precipitare l’fiocchi d’indaco (indigotina) di colore blu.

Caratteristiche del colore
Ottima solidità alla luce, durante il lavaggio in acqua può rilasciare colore .
Eventuali tracce di colore lasciate dallo sfregamento, soprattutto dei toni scuri, sulla pelle o sugli indumenti
si rimuovono con lavaggio in acqua e non sono nocive.
Per preservare a lungo il colore di una sciarpa tinta in guado chiaro, è preferibile il lavaggio a secco.

Bibliografia
Franco Brunello “ L’arte della tintura nella storia dell’umanita” Neri Pozza editore – Vicenza
Gunter Meier ” Colori vegetali. Ricerca, produzione, utilizzo” Associazione Casasana
Ass.ne di Tintura Naturale “Maria Elda Salice” quaderno Le Piante Tintorie